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      (300) Giannotti, Vita di Francesco Ferrucci.
      (301) Malispini, Stor., p. 207.
      (302) Si narra che quando l'arcivescovo Ruggieri benedisse i Pisani pronti ad imbarcarsi sulle galere contro i Genovesi, il Cristo che stava sopra il grande stendardo cadde; per lo che alcuni prendendolo in sinistro augurio sclamarono: Sia pur Cristo coi Genovesi, e con noi il vento, - A denotare il gran numero dei prigioni fatti dai Genovesi nella battaglia della Meloria correva in quei tempi il detto, che chi voleva veder Pisa andasse a Genova. - Pignotti. Stor., I. 3, c. VI.
      (303) Nel 1836 era così; poi furono aperti, e gli eruditi ci hanno frugato: adesso aspettansi storiografi e poeti che si avvantaggino dei materiali per edificare.
      (304) Varchi, Stor., I. 11.
      (305) Varchi, Stor., I. 11.
      (306) Lettere, p. 178.
      (307) Busini, Lettere; Varchi, Stor.
      (308) Lettere di Carlo Cappello oratore veneziano 13 agosto 1530.
      (309) Varchi, Stor., I. 11.
      (310) Nardi, Stor., I 9.
      (311) Varchi, Stor., lib. 11.
      (312) Busini, Lettere, pag. 178.
      (313) Ezech., c. XXXII.
      (314) Visitando il castello della Gavinana, domandai se si trovassero armi antiche. Mi risposero affermativamente e mi condussero in certa casetta a canto a quella dove fu trucidato il Ferruccio. Il proprietario della casa ci menò entro una stanza terrena dove conservava molte armi di varie forme, lance lunghe oltre un braccio foggiate a foglia di canne, alabarde e picche. Ne presi una nelle mani e proposi acquistarla offrendone in prezzo un napoleone d'oro. Il montanaro ricusò, dicendo ch'ella era povera cosa nè meritava tanto; io dubitando all'opposto che egli rifiutasse per la pochezza della offerta, promisi raddoppiarla, e il montanaro rifiutava di nuovo - venendo dalle città, dove io vedevo comprarsi a contanti - senza eccezione - tutto, aumentai il danaro per ottenerla ad ogni costo; - sperava a un punto e temeva si piegasse il dabbene uomo; sperava di possedere l'arme, temeva incontrare un mercante nel severo montanaro: alfine questi vedendo dalla mia insistenza che non comprendeva la causa del rifiuto, non senza alterezza, mi favellò le seguenti parole: "Queste armi il mio nonno ha lasciate a mio padre, e queste io devo lasciare ai miei figliuoli.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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