Ai liberi uomini sconviene camminare come i topi nei cunicoli; e quando troppi, rodendo le staminare al buio pongono in pericolo la nave, il marinaro li leva di mezzo con la stufa. - Nč mi acqueto punto all'obietto, che in fondo al Diario occorre il nome del Direttore il quale malleva di tutto, perchč il Direttore sta lģ per finzione, nč si puņ disprezzare altrui per finzione, e molto meno trovo giusto punirlo; e poi sovente il Direttore si sceglie per la ragione, che natura ed arte gli foderarono la faccia di zinco sopra ogni altra creatura umana; non potrebbe toccare mai a cittadino onorato peggiore fortuna, che prendere briga con taluno di quelli che si appellano Direttori di Giornali; chi con le mani ignude vorrebbe raccattare lo scorpione...?
Anco questo il popolo si abbia per segno di Libertą verace; - il cessare la compra e vendita delle coscienze co' danari spillati dal sudore del popolo per difendere le colpe e gli errori dei governanti, e per assassinare i cittadini dabbene. Da sč il Governo libero e degno di popolo libero si difenda aperto, franco, ed ardito, e cacci da sč lontano i sicarii; perchč, che cosa mai altro sono gli scrittori comprati se non sicarii della penna? Si, sicari della penna.
E questo fu detto, e lo andremo ripetendo, finchč la esecrazione pubblica non gli abbia presi a sassi: ella č la morte dei lupi affamati; tornate, o paltonieri, ai solchi aviti, che vi piangono lontani, tornate magari nel ghetto a vendere ciarpe, scorticate clienti, uccidete infermi, tuffatevi rospi nel sembiante, e pił nell'anima nei fanghi del Sebeto e della Dora; tutto men peggio, che vedere caduta la Patria tra gli artigli di questi sciagurati adoratori della nuova Trinitą d'ignoranza, di prosunzione, e di viltą, ch'essi hanno inventato per uso loro e dei loro divoti.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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