Allora te, come Cammillo, avrebbero salutato Dio, Salvatore, e Padre; e volentieri ci saremmo confessati vinti dalla virtų tua, persuasi che lā dov'era tanta giustizia non poteva fare a meno che quivi in sua compagnia si trovasse eziandėo la libertā. -
Pur troppo la esperienza insegna i buoni pensieri di natura alcalina evaporarsi peggio dell'etere: ma volato il sublime poteva restare il senno onde Erennio Ponzio ammoniva i Sanniti, che il popolo romano sbattessero cosė che in processo di tempo non levasse pių il capo, ovvero co' benefizi se lo gratificassero per modo che Nemesi pigliasse in custodia; la religione della riconoscenza, e del patto.
E se neppure il senno doveva restare in fondo al vaso, perchč non pensasti alla vicenda eterna dei casi umani? Te ne somministrava in copia la tua casa; nč te ne faceva difetto la tua stessa vita. Quanto al paese che la fortuna ti pose in mano, verga o scudo della umanitā, potevi ricordare, che un dė Cesare stette ad un pelo di donarlo a Marco Ofrio, assai oscuro cittadino romano, raccomandatogli da Cicerone.
Prevalse intero, nella mente della Francia imperiale, il concetto plebeo della Francia regia; e fu tenersi Italia vassalla, e finchč dura nel nappo, bere il vino della superbia a danno altrui; il capo dei fratelli, continui sgabello per salire sublime; i popoli arino per sč, mietano per altri; portino i pesi altrui, le battaglie altrui combattano; il mondo non cessi di comparire un sistema di tirannidi concentriche, in fondo al quale Dio regni, e governi tiranno supremo ed universale.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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