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      Dicono, non so se vero, che la lingua ebraica non conosca presente, bensì verbi passati, o futuri, dacchè la parola, volata appena non ti appartenga e il battito del polso non anco compito è fuori di te. Le eredità gravose o ripudiansi, o accettansi sotto benefizio d'inventario... e questa tra tutte miserabile, come quella che mi lega la servitù devo accettare per forza? Finchè le colpe del popolo porgono alimento alla dominazione, durano la signoria e il servaggio, stato non solo fuori, ma sì contro natura; espiate le colpe il popolo riassume la libertà come, secondo la nostra fede il peccatore dopo il sacramento della penitenza torna in grazia di Dio. Qui dentro sta il diritto, e fra tutti sacrosanto, del popolo ad ordinarsi, potendo, come meglio gli torna, e a preporsi chi gli talenti. Separate il nostro Eletto da qualsivoglia origine, dove non teniate ben ferma questa, suo padre fu il suffragio universale, sua madre la volontà popolare: Re per la grazia di Dio, e secondo della Sardegna altri lo salutò; per libera elezione di quanti fummo Italiani a votare, Re d'Italia, e primo lo salutiamo noi. -
      Necessità ultima di avere Roma, lo Imperatore dei Francesi: di lui parlammo, e di lui parleremo, finchè chiarite prova le parole inani, sorga chi chiami la Italia a generose risoluzioni, e degne in tutto di popolo grande. Quanto a me giudico, che l'argomento onde possa non solo ma debba spiegarsi meno cotesto uomo sieno le sue parole: e' ci ha chi afferma veruno in Francia procederci più amico di lui; e ciò muove da levità, o da ciurmeria, imperciocchè se costui accenna ai singoli Francesi risolutamente lo sostengo falso, e se piuttosto alla nazione intera, tu considera come un'uomo straniero, che trapassa su la Francia come la rondine cacciata dalla stagione iniqua, sia da tanto da conoscere la Francia; la rondine, che passa acchiappa insetti, non già il senso dell'anima di Francia: che se per Francia s'intendono gli attrezzi i quali stanno dintorno a qualunque trono, e vestiti di panno paiono persone non si nega; ma si mette in sodo, che soprastare a loro piccolo guadagno ne caviamo noi.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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