Così Caterina dei Medici mentre dondola tra Ugonotti e Cattolici consuma tutta la sua figliuolanza nell'antitesi pericolosa; le industrie, che ella adoperò, ed altri glorifica argute, mentre erano perfide, per conservare il trono alla sua famiglia approdarono a trasmettere il trono dei Valesi nei Borboni, e la notte di San Bartolommeo, tramata per la strage di tutti gli ugonotti, mise capo a tirare sopra la Francia un Re ugonotto. - Ancora le storie di Francia! levano a cielo Enrico IV, nè il mio compito mi conduce a contendergli le buone doti che gli attribuiscono, però parmi potere affermare, che fu basso pensiero quello, che lo spinse a cedere la sua fede pel trono, insegnandomi la storia come le basse voglie nei reggitori dei popoli spesso sieno colpe, e sempre errori; in questo io lo pospongo al popolano che non avrebbe renunziato alla sua amante barattandola con Parigi(20): rendendosi cattolico, nè volle, nè potè opprimere i suoi correligionari, e se da un lato frequentava la messa, dall'altro si governò co' consigli del Sully. Qualunque fosse la sagacia del metodo di regno, sbagliava nel principio, dacchè ormai la fede religiosa diventata pretesto, ovvero confusa con fini politici e mire di ambizione, si era intrisa nel sangue ed infamata con mortalissime fraudolenze: non pace ormai sperabile, nè tregua; la quiete apparecchio alle armi, il furore non mancava mai. Se fossero prevalsi gli ugonotti si sarebbero ricattati; superando i cattolici vennero la revoca dell'editto di Nantes, le stragi, gli esilii spontanei o costretti, le industrie trasmigrate altrove, e le ingiurie alla fortuna pubblica, donde in breve il tracollo, il malcontento, l'aperto tumulto, la rivoluzione scapigliata, e il nabissare della monarchia dentro la voragine che si era aperta con le proprie mani.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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