A quello di Amiens, di Tilsitt, o piuttosto all'altro di Luneville? Ovvero, andando anco più in su, ci fermeremo a quello di Utrecht, o di Wesfalia? A veruno di questi, però che quivi non si considerassero le aspirazioni dei popoli bensì unicamente gl'interessi dei principi, ed oggi lo scopo del Congresso sta per lo appunto quì, che adempiendo i desiderii dei popoli si apra un nuovo ordine di secoli, il regno di Saturno riapparisca sopra la terra dove ogni uomo possa vivere tranquillo all'ombra della sua vigna, e del suo fico! Bene sta. Ma quali popoli interrogheremo noi circa le infermità, che li travagliano, ed intorno ai rimedi, che reputano più spedienti a guarirli? Gli europei Soltanto o quelli di tutto il mondo? Chiedo venia della impronta domanda; presso uomini così sviscerati pel bene della umanità ella suona peggio che oltraggio: là umanità non circoscrivono mari nè monti, e il sole levandosi e tramontando vede più torti a riparare, che contentezze a benedire. Da ponente come da levante, da ogni lato insomma la umanità grida: ohi! Dunque tutto il mondo. Ciò posto in sodo, in qual guisa vorrannosi interrogare le generazioni! degli uomini? Col suffragio universale, mi risponderanno: - Ottimamente; ma tra suffragio universale, e suffragio universale ci corre: a mo' di esempio, suffragio come a Nizza, o come nel Messico? Della sincerità di cotesti voti non ne dubita veruno dei principi raccolti; piace loro il metodo, e approvasi; essi imiteranno come in ogni altra cosa in questa la Francia maestra del vivere civile.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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