- Però avvertite che se la Francia la (trama, la Inghilterra la ordisce, e dove l'una delle due manchi la tela non si fa, o si fa male. -
Che, che di ciò sia avventuriamoci ad un'altra se guenza di pensamenti. Adesso per certo non avanza altro eccetto l'alternativa di riunire il Congresso o non riunirlo. -
Poniamo prima, che si riunisca nel modo, che unico può succedere, vale a dire di Re consulenti al proprio interesse. I Principi sanno che ricupero di diritto di popol risponde per l'appuntino la diminuzione delle regie attribuzioni. Uomini democratici non rifinano mai di predicare, che i popoli si rimarranno contenti alla libertà esterna, che oggi si chiama indipendenza di nazione, e a modi ragionevoli di libertà interna; i Principi non ci credono; però che se quello che i democratici affermano per un periodo limitato di tempo sembra vero, tale non è del pari nello spazio dei secoli, ed i Principi non si contentano a fermare come Giosuè il sole per ore, bensì presumono inchiodarlo perpetuo nel cielo della loro potenza. Se voi rammentate loro come i Pivernati sendo rimasti vinti dai Romani mandassero oratori a Roma per negoziare la pace, i quali richiesti in qual modo intendessero comporsi in amistanza risposero: - da uomini liberi. - Al che i Romani da capo: - bene sta, ma concedendovi pace vi conserverete fedeli? - E i Pivernati di rimando: - sempre, se i patti equi, se iniqui, finchè la necessità dura. - Concessero patti generosi, li mantennero i posteri, e i Piveri co' Romani diventarono una gente: se voi allegherete simili casi v'irrideranno esclamando: - cotesti sono fatti antichi e chi lo sa se veri.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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