E poi che il Carducci lo rimbeccava dicendo:
Bene sta, ma la libertà nostra, e il nostro sangue dopo le promissioni vostre non avevano a servire di prezzo come avete fatto, avendo noi venduto, anzi dato noi tutti in preda al nemico per loro." Il Gran maestro voltategli le spalle lo saldò. Donde gli Scrittori dei tempi cavarono due considerazioni generali, una di etica, e l'altra di politica; la prima fu che l'uomo savio non deve abbandonarsi in balia alle promesse, alle leghe ed ai giuramenti degli uomini; e questa parmi ripetizione della sentenza Attribuita niente meno, che allo Spirito Santo: "maledetto l'uomo, che confida nell'uomo:" la quale, nonostante la reverenza che professo grandissima allo Spirito Santo, per me giudico balestrata là in un momento di stizza; la considerazione politica generale è quest'altra, che non merita uscire di servitù quel popolo, che si raffida riacquistare la libertà con altro braccio, che col proprio; una terza particolare ce la metto io dichiarando, che consultata la Storia senza passione di odio o di amore non sai se la Francia sia riuscita più molesta alla Italia amica, o nemica. Alla casa di Savoia portarono via i Francesi quasi tutto l'avito retaggio; Nizza fedele asprissimamente combatterono con le armi proprie congiunte a quelle dei Turchi. Le Storie della monarchia piemontese dalle più antiche fino alla recentissima del Ricotti ti mostrano le perpetue ingiurie recate a lei dalla Francia, e il racconto degli strazi, che Carlo di Savoia ebbe a patire da Enrico IV dettato dal cardinale Bentivoglio, empiono l'animo dei leggitori di tristezza, e di rabbia.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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