Della prima repubblica di Francia tu sai; ci ruḅ fino ai chiodi del Vaticano, e parte d'Italia, la Venezia, prezzo di pace necessaria, almeno coś afferma nelle sue memorie Napoleone I difendendosi del tradimento di Campoformio; lo Impero pretese plasticarci francesi, ed altra volta io ammonii gl'Italiani: badate! porgete mente al concetto di Napoleone I quale si svela intero nella sua corrispondenza col fratello Giuseppe Re di Napoli pubblicata per cura dello inclito suo nipote Napoleone III; costui persuadeva Giuseppe a trovare modo di torre la sostanza ai baroni, per renderla poi a titolo di dote alle figliuole a patto si maritassero con soldati francesi, i quali arebbono dovuto comporre la nuova barońa di Napoli, sempre che si obbligassero a fermarsi per sei mesi dell'anno a Parigi. Appartiene a lui la parola, la quale se avesse voluto tradurre in effetto sarebbe stata seme di guerre senza fine, vo' dire: "il mediterraneo ha da diventare lago francese." La Francia di Luigi Filippo aizzava i popoli alle rivoluzioni, e poi se li metteva dinanzi a mo' che il Buonarroti costuṃ sospendere le balle di lana intorno al campanile di Samminiato a fine di ammortire la percossa delle bombarde. Se si trattava di beduini, bandivasi la Francia ricca abbastanza per pagare la sua gloria; se di sovvenire la Italia, e la Polonia l'oro e il sangue francesi avere a bastare per la Francia; e se la Polonia sdrucciolava nel sangue si annunziava il caso dal Sebastiani nel truculento modo, che la Provvidenza gli fece provare pari nella sua famiglia.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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