Ci domandano il modo di pigliarla, e noi rispondiamo: "che giova dirvelo? Tanto voi non ardireste praticarlo: voi affermaste avere diritto su Roma, e poi allibiste rifiniti dalla paura; gli č fiato perso a favellare con voi; noi vi proveremmo uguali a Bertoldo, il quale non trovava albero che gli garbasse per esserci impiccato. Ve ne suggerimmo uno senz'armi e voi lo dileggiaste, e faceste dileggiare come delirio di cervello che abbia dato nei gerundi; ve ne mostrammo un'altro con armi, e voi lo malediste ribellione, e levando insegna contro insegna, crisma contro crisma, perfidi!(49) spasimanti e urlanti di paura lo faceste affogare nel sangue; eravi un dė tale tra voi di voi non tristo meno, ma pių sagace, che avrebbe acceso i moccoli a pič dei Santi per la mossa del prode uomo Giuseppe Garibaldi, e con tutte le sue forze lo avrebbe fatto sloggiare da Sicilia; traversato, che costui avesse lo stretto di Messina egli, senza posa, addosso; dov'ei levava il piede egli metteva l'orma, cosė a Napoli, e cosė al Volturno; relitte le terre sicule non lo lasciava per questo, all'opposto sempre dietro talchč le spalle di lui sentissero l'alito focoso delle sue nari: l'uno con molta mano di gregari fuggendo, e l'altro con molto esercito regolare inseguendo giunti su la piazza del Vaticano, arrestati, e arrestatori sarebbero entrati di amore, e d'accordo in San Pietro a cantare il Te Deum pių sincero, che Dio ascolti da moltissimi anni a questa parte." Questo avrebbe forse fatto il Cavour inetto a operare e ad operare grandemente, pure capace ad approfittarsi dell'operato altrui; adesso i suoi successori, il Ferrari ha detto si rassomigliano ai generali di Alessandro; nč manco per ombra!
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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