Pagina (168/838)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Colà in Roma apprenderai il cittadino armato non estimarsi nè essere tenuto da più degli altri, anzi o meno, o da guardarsi maggiormente come quello, che può riuscire da vantaggio pernicioso alla repubblica; anteponendosi a buon dritto Licurgo, Solone, Numa e simili a Temistocle, ed a Cammillo però che questi con le armi tutelassero la Patria una volta sola, mentre gli altri con le leggi provvidero alla prosperità, e sicurezza futura di quella: nè ciò per sentenza del solo Cicerone, bensì degli stessi imperatori Leone ed Antemio, e consegnata nelle leggi dove si trova scritto, "che non solo quelli i quali sono armati di corazza, di scudi, e di brandi militano per lo impero, ma i giurisperiti altresì; militano coloro, che fidati nel glorioso dono della eloquenza difendono le speranze, la vita e la posterità dei cittadini(71)"
      Le armi cedevano alla toga; e se taluno si attentava affermare in mezzo allo strepito dei ferri non farsi sentire la voce delle leggi questo soldato era Mario, che poi ruppe ogni legge. In Roma Postumio Tuberto, Manlio Torquato consoli dannano a morte i propri figliuoli perchè malgrado il divieto loro avessero assalito e vinto i nemici. E se Papirio dittatore dopo avere condannato alle verghe Fabio Rulliano, che senza ordine del dittatore combatte e rompe i Sanniti, gli rimette la pena ciò fa annuendo alle preghiere del popolo romano, e dei tribuni suoi mossi a compassione del padre di Fabio già dittatore, tre volte consolo, e salvatore di Roma; con questi, e tali altri esempi si mantenne la disciplina costà, e vi sarebbe comparsa, come veramente ella è, immane cosa, che un soldato avesse ardito, come testè accadde a Torino, presentatosi in Parlamento vantarsi avere trasgredito la legge; mostruoso fatto da invertire ogni ordine della Repubblica, che l'Assemblea lo lodasse, ruina espressa della Libertà poi se con guiderdone siccome benemerito lo avessero proseguito.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





Roma Licurgo Solone Numa Temistocle Cammillo Patria Cicerone Leone Antemio Mario Roma Postumio Tuberto Manlio Torquato Papirio Fabio Rulliano Sanniti Fabio Roma Torino Parlamento Repubblica Assemblea Libertà