- Insomma per istringere quanto ci rimane a dire in una sola sentenza rammenteremo le parole di San Giovanni Crisostomo: - nei primi secoli della Chiesa preti di oro celebravano in calici di legno, adesso sacerdoti di legno celebrano in calici d'oro; e di quale legno! Di quello del quale Gesù Cristo comanda che inetto a fruttificare, ovvero atto a frutti tristi vuolsi mettere sul fuoco.
I lutti della Chiesa e la ruina d'Italia derivano pur troppo dalla origine a cui alluse l'Alighieri nostro:
Ahi! Costantin di quanto mal fu madreNon la tua conversion, ma quella dote,
Che da te prese il primo ricco padre."
Però che se la donazione di Costantino sia ormai confessata una delle infinite fraudi per cui la curia di Roma avrebbe ad essere condannata a perpetuo ergastolo come falsaria, tuttavia si ha per certo, ch'ei si fosse largo a Salvestro vescovo di Roma di protezione, e di averi, per la quale cosa costui uscito dallo scuro subborgo fuori di porta Capena, dove viveva confuso agli Ebrei, si condusse ad abitare il palazzo Laterano proprietà una volta della imperatrice Fausta.
La Chiesa, e i chiesastici un tempo fabbrica e fabbricanti di falsità, nè permesse solo o sofferte, bensì prescritte: così quando non si avevano gli atti di un qualche martire pel dì della sua festa s'immaginavano; e tanto più erano accetti quanto più strepitosi; di quì le leggende mostruose onta della ragione umana, le false Decretali, i libri sibillini, il Libro della Gerarchia, i Canoni, le Costituzioni apostoliche, e la Donazione di Costantino.
| |
Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
|
|
San Giovanni Crisostomo Chiesa Gesù Cristo Chiesa Italia Alighieri Costantino Roma Salvestro Roma Capena Ebrei Laterano Fausta Chiesa Decretali Libro Gerarchia Canoni Costituzioni Donazione Costantino
|