- Per me considero la repugnanza del Papato proprio provvidenziale, imperciocchè là dove la separazione fosse avvenuta a casaccio siccome propose il barone Ricasoli, uomo per certo inettissimo allo ufficio che si tirò su le spalle, la Chiesa di Roma nel modo col quale adesso si trova costituita avrebbe potuto sovvertire, o turbare a sua posta lo stato; e questo parmi avere con buoni argomenti chiarito altrove. Carte in tavola; tutte le religioni, che occorrono dentro lo stato voglionsi libere per ciò che spetta al foro interno; quando poi presumono intrecciarsi con atti esterni agli ordini pubblici, come ogni altra cosa civile, cascano sotto le discipline della polizia nel modo, che la intendevano i Greci. - E poco, anzi punto, secondo la opinione mia, vale che il sacerdozio ha da essere libero, dacchè io pure consenta così, ma al tempo stesso sostengo, che ricondotto alla sua prima istituzione, voglio dire al suffragio del popolo, parmi manifesto, che il popolo non fie per eleggere uomini i quali contradicano alle sue leggi; mentre adesso il clero per suggestione di principe straniero interessato ad arruffarti le faccende di casa compiace a lui non al principe proprio e nè manco al suo popolo. La dottrina del suffragio universale ha da mutare la faccia del mondo; nè rechi amarezza il tristo esempio di Francia: per ora il tino bolle sicchè i raspi e i fiocini vengono a galla; lasciate posare e avrete il vino ch'è conforto dell'anima.
Quantunque ormai per istudio di acquistare potenza i Papi si fossero avvantaggiati delle cerimonie pagane però che quanto la religione perdeva di spirituale tanto desiderava ornarsi di forme sceniche, e affatto materiali, tuttavia verun Papa postergato ogni rispetto più di Gregorio magno strinse lega col paganesimo.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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