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      Tuttavia il matrimonio di Adelchi giunse a frastornare il prete, questo di Carlomagno no; ormai le consuete minaccie, e i tiri pure consueti di scomuniche, di salute eterna perduta, di San Pietro supplice o riottoso non provavano pił: ogni cosa si logora nel mondo, la paura ugualmente che il coraggio. Nemici potenti contro Desiderio erano presso il Papa Cristoforo e Sergio, come vedemmo promotori della elezione di Stefano, nč posavano un momento da assillarlo perchč Bologna, Ancona, e Ferrara consegnasse il re langobardo a Roma, il quale avendo per pecunia vinto Paolo Afiarto Camerario questi rese coi suoi tranelli sospetti Cristoforo e Sergio, per altra parte venuti a tedio al Papa per la troppa protervia loro: forse anco vegliava su cotesti capi la Provvidenza invendicata. Afiarto per terminare di abbattere gli emuli gią crollati persuade a Desiderio venisse a Roma sotto colore di visitare la chiesa e la tomba dei santi apostoli extra muros. Desiderio accompagnato da fanti e da cavalli, dopo venerata la sacra tomba, fa ressa di essere accolto.
      Cristoforo, e Afiarto intorno al Papa; quegli per respingerlo, questi per ammetterlo; ciondolando il Papa l'uno e l'altro apparecchia le armi per isgararla di forza; il Papa di un tratto si consiglia recarsi egli medesimo a conferire con Desiderio fuori delle mura, e, invano dissuaso dal Primicerio, va: mentre favellano insieme querelandosi scambievolmente, il primo per la ingiuria della diffidenza mostrata, il secondo pel danno delle cittą non restituite, ecco giungere novelle che il Primicerio e il Camerario si accapigliano: nč la vittoria poteva pendere incerta parteggiando i Romani pel Camerario come quello, che inteso ad accordarsi con Desiderio sembrava assicurare a Roma anni di pace; il Papa agguindolato da Desiderio rientra sbuffando in Roma, ed intima a Cristoforo e a Sergio chiudansi in monastero o vadano a giustificarsi al cospetto suo e del re dei longobardi; poi gli abbandona in mano di Afiarto, che gli accieca; il padre ne muore, sopravvive il figliuolo per discendere nel sepolcro con morte pił infelice in virtł del sacerdotale odio di Afiarto.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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