Pronunziando Baronio cardinale alla santa sede devotissimo la sentenza di questi primi dieci secoli dichiara così: "avrebbero meritato il diluvio di fuoco di Sodoma;" e poc'oltre, come chi da necessità costretto confessa a malincuore, soggiunge: "mostri i Papi, o piuttosto falsi Papi, di cui i nomi rammentasi per non lasciare lacuna nella sequela dei Pontefici, però non si creda mica, che la Chiesa restasse senza capo; mai no; Gesù Cristo stesso la regolava(122)" Così il dabbene cardinale parlando a questo modo si dà della zappa su i piedi; imperciocchè verrebbe a persuaderci due cose; la prima, che quando Cristo prende da sè le briglie in mano non vanno meno peggio le faccende dei preti, ch'è quanto dire non potersi in guisa alcuna governare la Chiesa; e l'altra superflui, anzi dannosi alla Chiesa i sommi Pontefici, se pure è vero che Cristo governa quando escono Papi o scellerati, o ciuchi. Ma ora chiariremo se la sentenza del Baronio accordi con la verità.
I costumi, e le arti della meretrice Marozia sembra, che assai si confacessero alla Chiesa di Roma, però che la sua discendenza cestisse ottimamente in mezzo a lei. Dalla sua famiglia nacque Benedetto VIII, il quale non potendo in altro modo vincere il fratello, e il figliuolo di Crescenzio, restauratori della repubblica romana ricorse ad Arrigo di Baviera, barattando la incoronazione di e costui a imperatore con la servitù della Patria; pessimo costui in tutto così, che corse fama in quel tempo essere stato sempre vivo dannato alle pene eterne dello inferno.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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