Importa notare come il Papa da prima tolse il diritto di conferire i benefizi al popolo per darlo allo imperatore; adesso intende spogliarne lo imperatore per dividerselo co' baroni; più tardi manderà allo inferno i baroni se si atterranno a conservarlo.
La origine democratica del Papato, e la sapienza concessero facoltà a Roma di farsi sovrana del mondo, come altra volta le valsero pel medesimo fine la tenace aristocrazia, e la spada; ma la virtù democratica adoperata per fondare la più molesta di ogni tirannide, e la sapienza per abbuiare le menti nello errore perpetuo dovevano per necessità ritorcersi contro di lui. Sorse la stampa e fu come il sole che assorbe il lume della lucerna accesa a vegliare il morto; la democrazia inasprita di avere tirato, senza addarsene, per tanto tempo l'alzaia alla tirannide ruppe il freno, e prese a darle de' calci; i medesimi partiti messi in opera per tenere su ritto lo immane edifizio contribuirono, e non poteva fare a meno, ad atterrarlo, come quelli, che violentissimi erano e stemperati; e' fu mestieri possedere milizie fedeli, epperò i matrimoni proibiti, i monaci moltiplicati; ancora, ci vollero danari, e di molti, così per regnare, come per sopperire agli strani appetiti compagni inseparabili della sua potenza. La gente si strascinava in paradiso ammanettata come reo al supplizio; condannati erano i fedeli alla vita eterna come a' lavori forzati. Non lo tento nè manco, e tentando non ne verrei a capo, di noverare le industrie romane per raccogliere danaro; la più spedita era quella di levare sangue addirittura dalla vena pigliando, come in Inghilterra, di schianto i due terzi delle entrate; ciò non potendo durare, alla lancetta surrogavano le mignatte; e allora espiscarono le riserve, le aspettative, le annate, le indulgenze, le decime, le bolle per fondazioni, conferme, dispense di genere infinito, per benefizi, e simili.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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