- Pure negli stati della Chiesa questo toccare dei cofani più che altrove si mostrò pericoloso; e non contribuì poco a dare il tracollo ad Adriano la necessità nella quale ei si vide condotto di mettere il balzello di mezzo scudo a fuoco; e fu provato che anco nel 1846 il popolo degli stati romani pagava meno di ogni altro italiano e forse di Europa.
I Papi immaginarono altre vie per fare danaro; il primo fu imporre per modo transitorio, come promettono sempre, e poi durò un pezzo, il tributo, che a Napoli ed in Sicilia appellavasi donativo, in Ispagna servicio, a Milano mensuale; doveva gettare un 300,000 scudi all'anno, ma non li rese mai; nel 1560 appena ne raccattavano 165,000. L'altro fu creare debiti pubblici come oggi si costuma: sicchè possiamo sostenere i Papi maestri a noi Italiani nell'arte del debito pubblico; come col tirare a Roma tanto danaro di fuori dal mondo cattolico se non inventori certo utilissimi promotori del commercio di banca: i debiti poi operarono in due maniere, la prima redimibile, la seconda no: la prima si faceva sotto forma di nuove cariche istituite, le quali vendevansi, e sul prezzo sborsato si retribuiva una provvisione, la quale secondo la vita del compratore si calcolava a 14 per cento, e non era troppo; poi si costumò diverso: si tolse in presto una somma assicurandola sopra l'entrata di qualche gabella; anzi accettando i creditori a parte dell'amministrazione, ed assegnando sopra l'entrata della stessa gabella il pagamento dell'usura, la quale naturalmente per la durata, e la sicurtà del presto, ridussero a dieci, ed anco ai nove per cento.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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