A tutti siffatti debiti imposero nome monti; e i primi furono detti vacabili, però che con la morte del possessore della carica vacavano; gli altri no, chè si alienavano, o tramettevano agli eredi.
Che cosa poi la Curia romana inventasse per vendere appena si crede: notariati, protonotariati, segretari, scrittori di brevi, scrittori di archivi, bollatori, porzionari di ripa, presidenti, e aggiunti al collegio dei presidenti, scudieri, cavalieri di San Pietro, cardinali, camerari; che più? Instituirono collegi di Stradiotti, di Albanesi, e perfino di 100 Giannizzeri, dai quali posti cavarono 100,000 ducati, ed a pagarli assegnarono in parte le rendite delle bolle e delle annate. Annate di benefizi, e bolle per pagare Giannizzeri!
Innocenzo VIII creò ventisei segretari nuovi e parvero troppi; Alessandro VI aggiunse sessanta scrittori di brevi; Gregorio XI cento scrittori di archivi; Leone, che avria venduto la sua parte di paradiso, portò le cariche nuove al numero di 1200; in tutto ai suoi tempi sommavano a 2150. Però intorno alle entrate della Curia romana giudico che si abbia a tenere per certo, che il prete non si attentò aggravarsi troppo sopra i popoli, come quello, che sentiva difettare di diritto, e temeva col soperchio suscitare querele ed indagini, che gl'importava evitare: avere il prete inventato con frutto sotto diverse forme varie maniere d'imprestito; essere stato costretto di ricorrere ai balzelli sul popolo mano a mano che gli scemavano le entrate per così dire spirituali: e queste essergli diminuite un po' per la calante devozione dei fedeli, e un po' per elezione di alcuni Papi, massime Paolo IV, e Pio V, rigidi vecchi, i quali, se la Curia poteva riformarsi, essi l'avrebbero riformata: nonostante tutto questo ed altro che se ne potrebbe dire, le entrate maggiori, non però infinite (come altri o credulo, o bugiardo va affermando) al Papa vengono per causa della fede, epperò egli avrà sempre potenza di nocerti, solo, che gli avanzi un castello dove possa affermarsi principe di corona e facultato a sostenere guerre contro i suoi nemici sieno o no cristiani di fede ortodossa, ovvero eterodossa.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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