Pagina (340/838)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Di Calisto III successore a Niccolò sono notabili queste cose: dimenandosi invano a rintuzzare la ferocia del Turco ebbe in sorte vedere sorgere quel miracolo di valore di Giovanni Uniade a dargli la fiera battitura di Belgrado: ma se inetto ei si mostrava a combattere solenne perturbatore della cristianità si fece conoscere; pei suoi fini interessati Cristiano di Danimarca spinge contro la Svezia per vendicare il clero manomesso e spogliato, e Cristiano impadronitosi della Svezia lascia il clero come lo trova; onde Calisto reputandosi, com'era, uccellato rompe in querimonie infinite. Colto il pretesto, che Alfonso negò i soccorsi contro al Turco, ricusa investire del regno di Napoli Ferdinando figlio naturale di Alfonso quantunque di questo re fosse creatura, e gli avesse servito da segretario; alla persecuzione nuova non fece ostacolo nè l'essere stato Ferdinando suo alunno, nè la legittimazione di lui che egli, cardinale, aveva provocato da Niccolò Papa; il fine vero di simili trambusti era levare il regno a Ferdinando per darlo al proprio nipote Luigi Borgia, e gli riusciva non già in virtù delle bolle con le quali vietava ai sudditi napoletani di giurare fedeltà a' nuovi signori, e chi avesse giurato scioglieva, bensì per le armi di Francesco Sforza duca di Milano; se non che questi, raro esempio in ogni tempo, in codesto unico, ributtate le insidiose profferte si tenne fedele all'Arragonese, e Calisto ne morì di rabbia. Costui vuolsi annoverare fra i Papi, i quali per disordinato amore pei nipoti più depredassero la Chiesa; due ne promosse al cardinalato, un'altro creò duca di Spoleto, il quarto prefetto di Roma, e castellano di Santo Angiolo: lo scusano, e che non iscusano i preti? perchè avendo da presso due nemici terribili, come Alfonso e Ferdinando erano, non poteva fidarsi di altri, che del proprio sangue; difesa inane, però che dipendesse da lui amicarsi gli Arragonesi osservando quello, che Niccolò Papa, ad istanza di lui, aveva ordinato circa la successione del regno di Napoli; oltre inane la difesa dà ad intendere come in corte romana fossero tutti traditori; onde volendo coprire i piedi discopre il capo; per uno che salverebbe danna i mille.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





Calisto III Niccolò Turco Giovanni Uniade Belgrado Cristiano Danimarca Svezia Cristiano Svezia Calisto Alfonso Turco Napoli Ferdinando Alfonso Ferdinando Niccolò Papa Ferdinando Luigi Borgia Francesco Sforza Milano Arragonese Calisto Papi Chiesa Spoleto Roma Santo Angiolo Alfonso Ferdinando Arragonesi Niccolò Papa Napoli