Il Cardinale di Lisbona assalito da subito male si riebbe alquanto; parendogli sentirsi prossimo il fine supplica il Papa gli conceda testare del suo; quegli nega; il Cardinale arrovellato dona tutto il suo ai servi, agli amici, e ai luoghi pii; poi risana, i beneficati non che gli mostrassero gratitudine gli negarono soccorso, e lo uccellavano. Appunto come più tardi successe all'Ammannato, il quale poichè si fu disfatto del suo in prò dei Gesuiti lasciandosi tanto, che bastasse alla presunta sua vita si trovò a vivere oltre il presagio; nè soccorrendolo cotesti cuori duri ed avari il tapinello vagava per Firenze supplicando:
Un po' di carità per lo Ammannato
A cui mancò la roba, e crebbe il fiato.
Eredi universali di tutti, il Papa, ed i figliuoli; ma spesso venivano a screzio fra loro come accadde alla morte di Pietro Caranza cameriere segreto del Papa; fra i beni lasciati da lui si trovavano ventimila fiorini; Alessandro gli donava alla Lucrezia, ma il Valentino che ne aveva bisogno pei fatti suoi li prese, e agli urli del padre e della sorella fece orecchia da mercante. Creò quarantatrè Cardinali, da ognuno dei quali raccattò almanco diecimila ducati, da taluno più. Tutto questo come turpemente iniquo ti mette addosso fastidio; quanto ti narrerò adesso ti farà paura; prima creò Cardinali, e porse loro la maniera di arricchire per via di inusitate angherie; quando a mo' di mignatte li sapeva pinzi di sangue succhiato li spengeva, e così costumò coi Cardinali di Capua, Santo Angiolo, e Modena, odiati tutti e a dritto: all'ultimo, che fu Giambatista Ferrara composero il seguente epitaffio, che reco dallo idioma latino al sermon nostro.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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