Pagina (391/838)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Con questa difesa la cristianità poteva dormire tranquilla fra due guanciali: intanto i devoti sappiano che recitando l'avemaria meridiana si gratificano l'anima di quel santo pontefice, che fu Alessandro Borgia.
      Sfrontatezza di prete è cosa enorme, due cotanti cresce nel frate: nel gesuita poi perde peso, numero, e misura, però ci ha caso sentirci opporre: "lasciamo da un lato le arti, il pontefice ripigliava il suo." Anco così non sarebbe vero; il Papa avrebbe sempre lacerato il manto pontificio per istituirne retaggio ai propri figli, e al Valentino uno stato da potere usurpare Roma e la Italia. Per ottenere sposa al suo bastardo Giuffrè Sancia bastarda di Alfonso il Papa consentì si alienassero dalla Chiesa le contee di Anguillara e Cervetri, poco prima causa di guerra tra Ferdinando di Napoli e lui: un dì propose in concistoro erigere un ducato di Benevento, Pontecorvo, e Terracina, ed investirne il duca di Gandia; nè i Cardinali dissentirono, uno, il Piccolomini, si oppose invano: dov'è dunque il dominio temporale d'instituzione divina? Dove la ragione del non possumus di questi preti potenti della nostra sola stoltezza. Quando Lucrezia andò a marito ad Alfonso d'Este arraffò al capitolo di Bologna Cento, e Pieve, e gli aggiungeva per dote alla figliuola dilettissima.
      Che fosse diventata Roma in cotesti tempi io non dirò, lascio che lo racconti il Cardinale Eligio di Viterbo di cui le parole queste, voltate nella favella italiana: "non mai nelle città della sacra giurisdizione furono visti più scellerati tumulti, più spessi saccheggi, nè stragi più miserande, non mai per le vie meno vigilate la rapina dei ladroni, o in Roma non mai maggiore la copia delle spie, e dei delitti, o la licenza dei sicarii, o l'audacia e il numero degli arraffatori per modo che fuori delle porte non puoi andare, nè dentro senza pericolo rimanere; i cittadini si avversano nemici; legge umana o divina non si osserva; se in casa serbi alcun che di bello o di prezioso, guai!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





Alessandro Borgia Papa Valentino Roma Italia Giuffrè Sancia Alfonso Papa Chiesa Anguillara Cervetri Ferdinando Napoli Benevento Pontecorvo Terracina Gandia Cardinali Piccolomini Lucrezia Alfonso Este Bologna Cento Pieve Roma Cardinale Eligio Viterbo Roma