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      Il Cattolico usurpa iniquamente la Navarra approfittandosi di cotesti rimescolamenti, e il Papa in odio a Francia approva; il quale trasportato da quella sua veemente e procellosa natura, per isgararla sul re Luigi, ordina la lega santa affatto contraria all'altra di Cambrai; di qui nacque la terribile battaglia di Ravenna vinta dai Francesi con la morte di Gastone di Foix: vittoria miserabile fu quella, conciossiachč le fortune francesi indi a poi declinassero sempre. Lo imperatore Massimiliano con improntitudine austriaca presume tenere per sč Verona e Vicenza: Bergamo, Padova, Treviso, Bergamo, e Crema concederā a titolo di feudo imperiale a patto gli si contino duegentomila fiorini di presente, e quarantamila annui; i Veneziani, rotta la pazienza, accordano co' Francesi; il Papa si rode dentro dalla rabbia, inferma, e muore. I laudatori di questo Papa affermano i suoi concetti generosi sempre, ma poi per soverchio di passione sovente guasti, e parci lode strana, perō che, se ne eccettui Dio, veruno conosce le origini del pensiero, nč all'uomo č dato giudicarne fuorchč dagli effetti; riesce poi arduo credere, che generoso fosse il disegno di spengere la repubblica di Firenze, bandire Piero Soderino innocentissimo, rimettere in casa i Medici solo per vendicarsi di avere consentito Pisa essere stanza al Concilio, senza punto avvertire che Firenze pusilla, e strema di forze non poteva ributtare la istanza di Luigi poderosissimo allora in Italia: nč lo salva addurre come Giulio non prevedesse nč consentisse mai i Medici si comportassero da tiranni a Firenze, perchč appunto ne fossero stati banditi a causa di tirannide, ed anco non lo fossero stati prima, tiranno diventa qualsivoglia cittadino, il quale venga rimesso in casa dalle armi straniere; e i Medici prima di entrare in Firenze se ne fecero innaffiare la strada di sangue cittadino; informi Prato allo eccidio del quale si trovō presente il cardinale Giovanni dei Medici, che or'ora si trasforma in Lione X. Insomma dopo avere disegnato di opporre barbaro a barbaro servendosi dell'uno per cacciare l'altro, tolto a Luigi il titolo di cristianissimo, e conferitolo al re Enrico d'Inghilterra (e fu facile), e toltogli anco il trono, e donatolo a cui se lo andava a pigliare (questo poi parve pių difficile), dopo avere a furia di bastonate sul pavimento fatto certo il Cardinal Grimani, che anco gli Spagnuoli se ne dovevano andare, e dopo empito di sangue, di miseria, e di disperazione quasi tutte le terre d'Italia morė lasciandovi barbari quanto, e pių di prima.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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