Pagina (402/838)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Non fu sì savio, nè benigno Augusto
      Come la tromba di Virgilio suona.
      L'avere avuto in poesia buon gustoLa proscrizione ingiusta gli perdona.
     
      l'Ariosto, il quale da lui larghissimo, anzi sprecone verso giullari, ed uomini contennendi, altro non ebbe che una stretta di mano, un bacio sopra le due gote, la rimissione della metà di spese per certa bolla, e finalmente la scomunica contro cui gli stampasse in suo danno l'Orlando furioso(139). -
      Questo Papa consente allo impulso dato alla Chiesa di convertirla in potenza temporale, e poichè chi troppo attende alla materia, e all'interesse non può fare a meno che l'interesse suo, e dei suoi non anteponga a quello altrui, così ogni Papa mira a fare stato ai congiunti principalmente con le sostanze della Chiesa, onde accadeva, che questo dominio temporale rispettabile e rispettato non si potesse formare mai, imperciocchè o i nipoti del Papa eletto avevano a spogliare i nipoti del Papa defunto, e a questo modo era guerra perpetua, ovvero sopprimendo i feudatari vecchi se ne creavano nuovi, ed allora era un disfare lo stato filo per filo; ma se qualche Papa doveva attendere ad ingrandire i suoi, Lione aveva ad essere quello, che la sua famiglia da lunghi anni, e con tenace studio mirava al principato, ed oggimai si trovava in parte dove se non anco principesca, vinceva ogni uguaglianza cittadina, e a diventare tiranno non le mancava che il nome. Lione poi nasceva da quel Lorenzo, il quale quasi metteva su la coscienza a Innocenzo VIII se non procurasse costituire i suoi in condizione regia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





Augusto Virgilio Ariosto Orlando Papa Chiesa Papa Chiesa Papa Papa Papa Lione Lorenzo Innocenzo VIII