Che fosse pietà ei non conobbe mai; non mitigò sentenza veruna, non perdonò: per lui Cristo poteva proprio risparmiarsi le parole:
non voglio la morte del peccatore; viva e si penta," conciossiachè fosse convinto, che l'uomo non abbia facoltà di emendarsi; le conversioni ipocrisie, passata la paura i rei tornano a fare peggio. Veramente egli non conobbe nipotismo; il nipote Paolo, quello dalle brache larghe, riscattò di mano ai Turchi, e ci spese fino a 300 scudi; gli consentì ancora vivere a Roma assegnandogli sottilmente di che campare la vita; agli altri congiunti diede il puleggio accomiatandoli con qualce po' di danaro; creò cardinale il nipote Michele Bonelli figlio di sua sorella, perchè prete a modo suo era, e gliene facevano ressa i cardinali medesimi. -
Veruno, se non fuggendo, potè salvarsi in Italia dalla truce persecuzione di lui. Al duca di Albuquerque governatore di Milano ordina gli consegni Aonio Paleario, e quei glielo dà perchè il Papa quando si tratta di eretici può farli agguantare in tutte le parti del mondo: a quali strazi fosse sottoposto il misero io taccio; basti, che fra i tormenti lo costrinsero a scrivere certa ritrattazione dove fra le altre cose confessa come il Papa in certe occasioni abbia il diritto di ammazzare di propria mano i colpevoli come leggiamo che facessero il sacerdote Samuele, e lo apostolo San Pietro(151), confessione la quale, a parere nostro, dimostra meno la debolezza del misero lacerato che la fece, quanto la stupida immanità di cui la fece fare.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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