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      A simile maledizione aggiungi l'altra delle parti guelfa, e ghibellina, attutite sì, non però spente, le quali dividevano non solo cittadino da cittadino, ma eziandio città da città. A Fano i borghesi si costituirono in lega chiamata in Santa unione di cui questo, lo scopo: "i pacifici si uniscone per opporsi alle ruine, e agli omicidi i quali non si limitano a desolare le famiglie dei tristi che li commettono, ma offendono altresì quelli che intendono mangiarsi in pace il pane guadagnato col sudore della propria fronte." Di siffatti istituti vedemmo esempi nella Spagna, e ai dì nostri in Italia; ma poichè operavano separati dal Governo, furono da questo aboliti, ed a ragione, chè lasciandoli crescere avrebbero costituito uno stato dentro lo stato, o piuttosto lo avrebbono sovvertito, molto più che lo stato vecchio patendoli veniva a confessarsi inetto a mantenere la sicurezza pubblica, vale a dire, al fine pel quali i governi si fanno. Piacquero all'opposto ai preti, però che per causa di religione sottoponendosi a loro senza fatica e senza spesa si trovarono in mano uno arnese stupendo per riuscire; essi pertanto benedicevano cotesti istituti, li spruzzavano di acqua santa, con le indulgenze li santificavano, li presentavano con gonfaloni, e bandiere; tuttavolta non importa nè manco avvertire com'essi venuti in mano al prete non servissero già allo scopo proposto; al contrario senza pure addarsene servissero a perpetuare la discordia fomentata da costui; nè calunnio io, dacchè il governatore di Romagna G.P. Ghisilieri tale ragguagliava Gregorio XIII: "siccome il popolo disunito facilmente si domina, così difficilmente si regge quando è troppo unito.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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