Dopo ciò il regno del terrore; gli antichi statuti manomessi; tolte le armi; i maggiorenti banditi, dai pubblici uffici la più parte dei cittadini esclusi, taluni presi, e decollati, e i capi loro esposti in mezzo a ceri accesi sopra un tappeto nero nella piazza del mercato. Questi i titoli di dominio della romana corte sopra Ancona.
E poichè Roma tiene della natura della lupa, la quale dopo il pasto ha più fame di pria, oppressa Ancona, si volta a Perugia a cui di subito cresce il prezzo del sale niente meno che il doppio; la città si oppone, e il Papa scomunicatala prima le intima la guerra; i Perugini non se sbigottendo punto depongono le chiavi della città a piè di un Cristo drizzato in piazza, e deputano venticinque difensori alla tutela della Patria. Basta l'animo per meritare la propria salvezza non basta per provvedere alla comune: i venticinque non seppero raccogliere forze e pecunia, e lo avessero anco saputo non avrebbero potuto rendersi gagliardi su le armi da fronteggiare Pierluigi Farnese, che mosse ai danni loro con bene 10,000 italiani, e 3,000 spagnuoli; e' fu mestieri mandare oratori i quali con la corda al collo, vestiti a scorruccio chiedessero inginocchiati perdono al Papa di avere avuto ragione. Questo il perdono del Papa; le armi cedute, ogni franchigia tolta, dei venticinque difensori fuggiti le case a terra, il consueto morso di una cittadella imposto; tutto il governo ridotto in un'ufficiale eletto dal Papa di cui il nome basta a chiarirne il compito: "Conservatore della obbedienza alla Chiesa.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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