Qualunque gravezza d'ora in poi i Perugini avessero a sopportare senza dire un fiato.
Ora considerino i discreti, comecchè religiosi e cattolici, se veramente il Papa per disfare simili nequizie sia facultato dalla parte di Dio ad opporre il non possumus.
Quasi correndo adesso io compirò l'arringo toccando dei Papi fino a Pio IX non perchè faccia mestiero al mio assunto al quale parmi di avere soddisfatto, ma sì perchè a causa della lunga laguna si verrebbe a perdere la tradizione dei Papato, quantunque a cui poteva averla smarrita troppo bene gliela fece risovvenire l'enciclica, e il sillabo di Pio IX. Fu Ugo Buoncompagno uomo di vita gioconda, non imperito di giurisprudenza, nei negozi versato, di costumi facile, conobbe amori verecondi, ed ebbe un figlio, ch'egli amò ma non promosse a scapito della Chiesa, tenendolo sempre nei limiti di decente agiatezza non mai lo chiamò parte delle faccende di stato; molto meno consentiva usurpasse l'autorità principesca, onde certa volta ch'ei si attentò liberare di prigione due giovani amici suoi di studio lo bandì da Roma senza remissione, e lo avrebbe privato di ogni suo ufficio se le preghiere della sua sposa contessa di Santa Fiora non erano; non fu avaro, non violento, anzi propenso a donare, e benigno, e nondimanco acconsentendo alla spinta perversa di Roma quando gli giunse la nuova della strage, che piglia nome di san Bartolommeo, ordinò gazzarra al Castello Santo Angiolo con lo sparo di tutte le artiglierie, e fece falò; inoltre rendeva solennissime grazie a Dio, e bandiva un giubbileo perchè gli universi cattolici n'esultassero.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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