Avvertiti i Dieci come certo parroco si fosse vantato bandire la mattina di poi la scomunica, notte tempo gli fecero rizzare le forche dinanzi alla Canonica, e bastò; al Vicario di Padova, il quale interrogato dal Provveditore, che cosa intendesse praticare circa la pubblicazione della scomunica, rispose: "io farò quello, che lo Spirito Santo m'ispirerà." Il medesimo soggiunse: "reverendissimo ci pensi due volte, perchè io so di certo che i Dieci hanno risoluto impiccare qualunque prete a cui lo Spirito Santo inspirasse la pubblicazione." Lo Spirito Santo, certo per non mettere a repentaglio il Vicario, si astenne da ogni ispirazione. Ricorrendo la festa del Corpus Domini il Senato provvide si celebrasse con solennità straordinaria, e così come sapevano i nostri maggiori mostrarono ai preti che mal presumono trafficare su Cristo come cosa di loro privativa: Cristo è dei cristiani, e meno di ogni altro di loro. Roma arrovellando voleva dire, e fare; quanto a dire ella mantenne la promessa anco troppo, quanto a fare e' fu diverso; la guerra rimase alle minacce; non così circa allo assassinio del povero fra Paolo; la prima volta fu spedito da Roma Rutilio Orlandini per ammazzarlo; di presente gli pagarono un mille ducati; compita la strage avrebbe avuto, chi dice 5000, e chi 50,000 ducati; egli prima di partire mostrò a Flavio di Sassoferrato l'assoluzione del delitto il quale stava per commettere: non importa nè anco notare che i preti negano a spada tratta; ma che non negano, quando torna loro i preti?
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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