Il Consiglio di Stato ammannisca le leggi le quali avranno forza dopo approvate dai corpi deliberanti e dal Papa in concistoro segreto: le materie spirituali riservate; le miste non si tocchino.
Ora tu che leggi pensa come si potesse distrigare questa matassa massime in istato pretesco col Papa re, e Cardinali, senatori, i quali Cardinali deliberavano in segreto; ed in aggiunta con la censura mantenuta, e i minimi offici esercitati da cattolici, apostolici, romani.
Gli amici di Pio ci fanno sapere come egli l'11 febbraio convocasse al Quirinale i quattordici capi di battaglione delle Guardie Civiche interrogandoli se potesse fare capitale di loro, e dei militi in caso, che gli frullasse pel capo di contrastare al popolo la Costituzione; ed avutane risposta negativa col pianto negli occhi dichiarò avrebbe ordinato la compilassero sopra certe norme oltre le quali veruno potrebbe strascinarlo mai, e si tenessero per avvisati, e poi conchiuse: "già la Costituzione non è nome nuovo nel nostro paese; la copiarono da noi gli stati che la possiedono; noi avevamo la Camera dei Deputati nel Collegio degli Avvocati Concistoriali, e la Camera dei Pari nel sacro Collegio dei Cardinali ai tempi di Sisto V; e andate in pace."
Havvi chi considera da ciò la suprema ignoranza di Pio intorno agli ordini costituzionali di Europa; a me sembra scorgere in cotesto discorso la callidità fraudolenta, che mai si scompagna dal prete; di vero o come adesso insuperbisce quasi della Costituzione già conosciuta in Roma, mentre quando instaurò la Consulta di Stato ammoniva non fosse alcuno così temerario di ravvisarci il germe d'instituto incompatibile al Pontificato?
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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