Quanto a loro dalla repubblica non rifuggivano davvero, se repubblica aveva ad essere l'universale deliberasse; solo le violenze detestavano, chè modi incivili non furono mai visti partorire costumi civili. Di tanto possiamo porgere testimonianza, che dove lo universale avesse deciso reggersi a repubblica, e avessero eletto a sostenere gli uomini del governo provvisorio la infamia di accorrere allo Austriaco coll'olivo in mano sarebbe stata risparmiata alla Toscana; il come non importa dire, chè gli eroi, scomparso il pericolo, si misurano con lo staio.
Giuseppe Mazzini non avendo potuto ottenere per via di conati, a vero dire, non civili nè giusti che il governo provvisorio imponesse tirannicamente la repubblica in Toscana se ne andò a Roma senza essersi fatto tra noi nuovi amici, e disgustato parecchi dei vecchi.
Chi sia Mazzini non impora esporre con lungo discorso: se le sue teorie valgano tutte anco meno preme discorrere; questo è certo, che le teorie voglionsi sempre accogliere quando svegliano la passione, e il pensiero; spetta alla esperienza poi sceverare il troppo, e il vano: ora le teorie del Mazzini sopra le altre poterono operare questi due effetti stupendi in tempi nei quai l'uomo sembrava nato per servire di camposanto al cuore, e al cervello proprii: tenace secondo che gli porge la natura genovese, e però disposto ad operare, gli fanno difetto due cose: pratica di uomini, e pazienza di pigliare gli eventi come vengono: di animo mite, cultore di molti studi come di molte favelle, scrittore efficace, comecchè imperito delle grazie della lingua, nondimaneo facile a intendersi e però popolare il suo dettato: di costumi incorrotti, di vita esemplare, donatore del proprio frattanto avendogli appiccato accusa di peculato cadde da sè senza mestiero difese, e adesso vive con le reliquie del paterno censo, accomodate a vitalizio con certo suo parente di Genova: di fede intero così, che anco ai suoi poco amorevoli piuttostochè trista parve strana la taccia di servile sbalestratagli contro da tale, che da un pezzo dimena nel manico, e non è nero ancora, e il bianco muore; più agevole riprenderlo di spietata inconsideratezza di spingere altrui a morte quasi sicura, che negare per questi sacrifizii cresciuto a mille doppi l'odio degl'Italiani contro lo straniero.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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