Anco questa questa impresa andō fallita perchč al Rosselli pareva zarosa troppo, dovendo assalire un nemico potente di artiglieria, e di cavalleria, e due cotanti pių forte appoggiato alle fortezze di Capua, e di Gaeta; le sono saccenterie di uomini mediocri, che a sč, e ad altri danno ad intendere per sapienza; con cento volte meno di forze il Garibaldi pių tardi mandava in fasci cotesto reame; e il Rosselli avrebbe dovuto dirmi se reputava pių agevole tornarsi addietro per combattere con le forze della repubblica romana la repubblica francese. Il Triumvirato poi fra i due partiti o di richiamare tutte le milizie a Roma, o di spingerle tutte contro Napoli e' si apprese ad un terzo e fu il peggiore, le scisse in due senza saperne il perchč.
Adesso prima di accostarci a Roma per non dipartircene pių fino al fato supremo ci occorrerebbe per via di episodio favellare dei casi di Bologna e d Ancona; altri gli ha descritti, e non potendo io agiungere nulla di nuovo me ne passo; solo rilevo, ma importa poco (non giā perchč non lo meriti, che anzi lo meriterebe moltissimo, ma sė perchč la gente non ci bada, e non ci ha badato mai) che ci furono minacce terribili del soldato Wimpfen, ed anco terribili fatti, ma questi meno acerbi di quelli, e furonci eziandio minacce del prete Bedini, ma blande cosė che parevano carezze; i fatti poi atrocissimi, pari in tutto alla mente di quel piissimo Pio IX, il quale come notai sul principio di questo libro, fuggendo a Gaeta pregava Dio pei suoi traviati figliuoli, chetornato poi faceva paternamente decapitare.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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