Pagina (684/838)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Poteva anzi doveva rompersi il muro in più parti e penetrarvi per quelle; ma non fecero così, sempre ostinati a procedere per la via diritta, e questo a parere dei savi si giudica il primo errore; l'altro più grave fu di non assalire grosso occupando prima co' bersaglieri i boschi, le siepi, ed ogni altro riparo dentro la villa come ogni prominenza fuori di quella, e quinci senza posa bersagliare i Francesi, finchè colta la occasione fosse dato avanzarsi di fronte con lo sforzo dell'arme: invece mandaronsi manipoli dopo manipoli come si caccia il grano sotto la mola perchè lo macini: di ciò appuntano il Garibaldi, il quale unico nelle guerre guerreggiate sembra non sappia fare buona prova, quando si tratti di movere poderose falangi di gente armata.
      A forza umana non era dato resistere allo impeto col quale si avventarono i legionari del Garibaldi; urtati a furia di baionetta i Francesi ebbero a rovesciarsi dandosi a fuga precipitosa verso la villa; ma il riparo di questa nè anco giovava, che fin là dentro gl'inseguivano, e ammazzavano; nè già le sole fanterie ma sì anco la stessa cavalleria capitanata da Angiolo Masina, la quale salita a sua posta al primo piano si dette a imperversare per camere e per sale, e quanti Francesi incontrava tanti metteva a filo di spada. Ajaci tutti in questo sforzo di guerra, ma sopra gli altri stupendi Daverio, Sacchi, Morocchetti, e Bixio; vi rimase ferito non morto il Masina, che andato a medicarsi tornò più tardi a pigliare parte ai nuovi assalti, imperciocchè in cotesta giornata non meno di otto volte fossero presi e perduti i posti messi dinanzi, quasi a premio della battaglia: nel terzo o nel quarto degli sforzi per isnidiare i Francesi dal Casino dei Quattro Venti il buon Masina mentre cavalcando forte arriva circa a mezzo il viale della villa Corsini con la voce e col gesto animando la gente a prove di valore estremo ecco una palla lo colpisce in mezzo al cuore, rasente non so quale croce riportata da lui nelle guerre di Spagna; egli precipitava giù da cavallo boccone, a braccia aperte senza nè un grido, nè un gemito; i suoi si fecero a ricuperarne la salma, contrastarono i Francesi, donde nacque una terribile pugna sul morto, forse quale non fu altrettanta sul corpo di Patroclo; ma con fortuna diversa, perchè i nostri non poterono avere il Masina, che giacque insepolto, miserando spettacolo, nella villa Corsini, finchè durò la difesa di Roma.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





Francesi Garibaldi Garibaldi Francesi Angiolo Masina Francesi Daverio Sacchi Morocchetti Bixio Masina Francesi Casino Quattro Venti Masina Corsini Spagna Francesi Patroclo Masina Corsini Roma