- Con esso viveva il Manara, che dopo il pasto, chiamato a sč certo giullare bergamasco gli ordinava rappresentargli qualche farsa volgare co' burattini di legno; di ciņ prendeva il prode uomo maraviglioso diletto: ora č da sapersi, che la stanza dove cotesti giuochi si facevano (che era la sala dipinta da Salvatore Rosa) stava per lo appunto esposta alle batterie francesi, ma a ciņ niente pensavano nč il Manara nč i compagni suoi, e nč manco il burattinaio: ventura fu, che di ora in poi veruna palla di cannone investisse cotesta casa, e delle palle di schioppo lanciate dagl'infallibili cacciatori francesi nessuna colpģ il Generale, nč il Manara, nč veruno dei tanti, che affacciatisi al terrazzo della torretta se ne stavano a speculare il campo francese: onde vi ha chi pensa, che tirando di sotto in su la palla proceda diversamente che in linea orizzontale, e il colpo vada fallito: su di che giudichino gl'intendenti. Per me referendo simili spavalderie ho notato, e noterņ sempre, che il soldato della Patria non deve mai atteggiarsi scenicamente, nč da gladiatore, bensģ nel modo solenne del sacerdote che si offre vittima alla religione della libertą.
Innanzi di mettere parole intorno ad altri fatti, chi m'incolperą se io mi trattengo ancora a raccogliere qualche nome, e consegnarlo con intera fiducia alla storia? La religione della cosa non gią la potenza dello scrittore varrą a mantenerla perenne nel cuore degl'italiani: in cotesta giornata caddero spenti altresģ, che troppo ci vorrebbe a dire dei feriti, il Polini di Ancona colonnello, Cavalieri, Bonnet, e Grassi tenenti; allo Scarani, mentre agita il moncherino lacerato e se ne serve a guisa di aspersorio di sangue gridando: "vendicatemi" una palla nei reni tronca ad un punto la parola e la vita.
| |
Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
|
|
Manara Salvatore Rosa Manara Generale Manara Patria Polini Ancona Cavalieri Bonnet Grassi Scarani
|