E venne pur troppo esaudito, imperciocchè nonostante che allora fosse tregua, i Cacciatori non potendo stare alle mosse lo colsero per lo appunto nel petto: ond'ei periva esclamando:
viva la Italia!" La notte, che successe a cotesto dì il cielo mandò giù acqua a bigonce; dissero averla mandata per lavare la macchia fratricida di cui i Francesi avevano polluto la sacra terra romana, e non è così, Iddio raccatta il sangue versato proditoriamente, e lo conserva là dove non si cancella; paiono fisime queste, ma se ne accorge chi reietto Dio persuasore di vivere incolpevole lo prova più tardi come chiodo confitto nelle tempie di Sisara.
L'altro caso è affatto simile a questo, sicchè dubitai fosse il medesimo applicato a diversi; ma adoperataci debita diligenza trovai essere due: non importa ripeterlo, basterà dire che il nuovo accadde al capitano pollacco chiamato Vert o Wern; e che lo esito per lui non volse sinistro come al francese essendo rimasto unicamente ferito nell'omero destro.
La sortita disegnata ebbe luogo a vespero del giorno nove, il suo scopo era guastare i lavori nemici, precipuamente quelli di faccia al bastione secondo; ci presero parte 200 finanzieri, e 500 uomini del primo reggimento leggero: questi per assalire; un'altro battaglione ed una compagnia di bersaglieri si attelarono fuori della porta San Pancrazio per riserva, e per proteggere la ritirata: proposero al Generale operare simultaneamente altra sortita fuori della Porta Portese, e non l'approvò: perocchè conosciuta la mala prova degli assalti alla spicciolata, ora volesse attenersi ai corpi grossi.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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