Molti i feriti da questo continuo grandinare di palle; fra i morti ricordansi il Lenzi tenente, Tavolacci, Marucci, Fedeli, pure tenenti, e il capitano Minuto.
Ora al Vascello; forte edifizio, con alcune case dintorno: di giorno lo difendeva il Medici con 150 soldati, cui nella notte rinforzavano ora con una mano di uomini di questo, ed ora di quell'altro corpo Unione, Finanzieri, Studenti, o legione Arcioni. - Avendo il Medici condotto una Trincea dal Vascello fin presso la casa Giacometti proprio di rincontro alle Trincee dei francesi, questi per levarsi cotesto pruno dagli occhi, che del continuo li molestava, si giovarono di una nebbia che sorse densissima nella notte del 21 Giugno, pensando cascare improvviso sopra i trentacinque uomini custodi della nostra Trincea e della casa: peṛ tanto non seppero studiare il passo che intralciati dalle vigne non dessero la sveglia; onde il comandante dei nostri trentacinque ordinava, non fiatassero, sfolgorassero il nemico appena pestasse le canne stese oltre la porta un dieci passi, poi fuori a ributtarlo con la bajonetta; e coś fecero; erano i Francesi due compagnie di granatieri del reggimento trentesimo sesto; scorate scapparono lasciando in terra morti il capitano, con altri dieci soldati; moribondo un sergente, con parecchi granatieri feriti. Per ora taccio del Vascello, ci torneṛ in breve; intanto si sappia che il Medici lo difende sempre, e che i Francesi sfogando sopra quello la soldatesca rabbia lo hanno lacero in modo, che se si regge ancora pare miracolo.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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