Intesi dire altresì, che nella sua camera ei tenesse appeso il ritratto del Boggio; ond'io esclamai: mamma mia! il ritratto del Boggio sarebbe mai la Madonna della Seggiola del Conte di Cavour? - Non già, mi risposero, ma il signor Conte guardando la figura del Boggio, così a digiuno, si mette a ridere e ciò gli dà qualche minuto di buono umore. - Che il Conte di Cavour possedesse ingegno di certo non nego; impugno avesse capacità di Ministro italico; e dove pure in lui non difettasse la capacità a lungo andare non avrebbe approdato, perchè egli non chiamò mai le Grazie a spruzzarlo con la loro acqua lustrale. Il bello e il buono nella morale compongono una medesima cosa, e chi non ha senso di arte non può intendere la Italia.
(57) L'antica uggia non può fare a meno, che abbia partorito pessimi effetti difficili a vincersi: le nebbie del passato caligano sempre intorno al Piemonte, e se tu riscontri la temperie di cotesto paese sul termometro della Ragione di Stato del Bottero, tu trovi che l'aere non è per anco sereno di civiltà. Carlo Botta, tenerissimo del Piemonte sua patria, ci fa sapere come la università di Torino non fruttasse i buoni effetti che uomo se ne riprometteva in grazia della strettezza del governo, e dell'apparato militare. Il Denina, citato dal Botta, racconta come i letterati venuti da Roma, da Napoli e da Palermo alla stanza di Torino preferissero quella di Milano austriaca, però che colà le lettere e le scienze godessero di certa libertà ignota a Torino, con altre più cose gravissime che, se te ne piglia vaghezza, tu potrai leggere nel lib.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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