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      e siccome il nome dello Spirito Santo significano con due SS. egli pigliandole per una cifra arabica concluse:
      numero cinquantacinque." Poi asciugatosi il sudore per la sofferta fatica voltosi agli astanti disse: "Fortuna, che ho imparato un po' di aritmetica in gioventù altrimenti questa povera anima andava perduta."
      (93) La leggenda da alcuni si reputa bugiarda perchè narrata da G. Leti nello Itiner. della Corte di Roma t. 1; ma io per me non la tengo meno falsa per leggerla nella Disciplina degli Spirituali scritta da quel santo uomo, che fu frate Domenico Cavalca da Vico pisano.
      (94) Epis. ad solitarios.
      (95) Epis. ad Anast. Thessalonic, c. 5.
      (96) Epis. ad solitarios.
      (97) Epist. ad Eustac.
      (98) II. XII. 11.
      (99) Contra Gennad. l. 1. n. 22.
      (100) Con. t. 24. p. 1318.
      (101) Con. t. p. 786.
      (102) Epis. 55.
      (103) Epis 101 ad Evag.
      (104) Epist. 32. 80. C. 4. Il testo preciso della lettera 18. l. V. di papa Gregorio al patriarca Giovanni merita grave considerazione, ed è questo: "tu togli a tutti l'onore dovuto e lo concentri in te; così facendo tu ti proponi a modello colui che disprezzando le legioni degli Angioli suoi uguali tentò elevarsi a singolare altezza onde non più soggetto ad alcuno potesse dominare a tutti. Egli disse: mi solleverò fino al cielo, mi collocherò sopra le nubi più alte, sarò simile all'Altissimo.... industriandoti tu a prevalere sopra i tuoi fratelli con quel titolo superbo non è lo stesso che tu dicessi: - salirò al cielo, porrò il mio trono sopra gli astri?


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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