Di Alessandro figliuola, e nuora, e sposa!
Hic jacet in tumulo, Lucretia nomine sed reThais, Alexandri filia, sponsa, nurus."
E il Sannazzaro, quel sì pio, che cantò con un poema pieno di devozione de partu Virginis, fece questi altri versi in infamia del padre, e della figliuola:
O fato! sempre ti appetisce un Sesto
Lucrezia, adesso per te il padre è questo!
Ergo te semper cupiet, Lucretia, Sextus!
O fatum diri numinis hic pater est!
Concetto degno di scolare di rettorica come quello, che poggia sul riscontro del nome di Sesto Tarquinio, e del numero di ordine, che toccò ad Alessandro.
Il Guicciardini il quale sempre pensa alla più trista nondimanco con prudenza dichiara: "era medesimamente fama, se però è degna di credersi tanta enormità, che nello amore di madonna Lucrezia concorressino non solamente i due fratelli, ma eziandio il padre medesimo."
Questo vuolsi considerare, che il Pontano e il Sannazzaro napolitani erano, e devotissimi agli Arragonesi indegnamente traditi dai Borgia, e la passione non vede lume; gli uomini corrono a credere piuttosto il male che il bene per tutti massime pei potenti; i quali se beneficando sempre appena acquistano grazia, diventano segno di odio imperituro quando adoperino la potenza in danno ed in istrazio altrui. - E certo io reputo indizio grande di verità il silenzio, che di questo incesto col padre ed anco co' fratelli osservò il Burcardo maestro di cerimonie del Papa, il quale delle infamie di casa Borgia ti comparisce piuttosto rivelatore sfacciato, che dissimulatore devoto, o almanco prudente.
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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno 1864
pagine 838 |
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