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      Rogiero, le vostre parole suonano come quelle del serpente.
      Principessa, non so se fosse scellerata la favella del serpente, ma per certo fu vera.
      No.... scellerata, e fallace. Non promise egli di farci uguali a Dio? Infelici traditi! noi abbiamo imparato il duro mistero, che la nostra mente non è capace a comprendere. Atrocissima scienza! E dalla nudità della mente oseremo sollevare la fronte ribelle fino al Creatore? Ma di ciò basti, chè al cuore indurato riesce ributtare ogni argomento di salute, e lo spirito del male ragiona più sottile di quello del bene, il quale è piuttosto lieto della sua gioia che valente a dimostrarla. Poniamo che la morte deve soccorrere il disperato; ditemi, – sapete voi quale sia il momento in che la speranza vien meno?
      Allorchè le cose presenti appaiono passate, e le passate presenti; allorchè divisando la tua via a oriente ti trovi a settentrione; allorchè gli occhi vedono senza lagrime le rovine del vulcano, e la gioia dei prati in primavera; allorchè la mano di tutti si alza contro di te, e la tua mano si solleva contro di tutti11, e il saluto di tuo padre ti suona come maledizione, e quello dei figli come rampogna; e il labbro volendo profferire la preghiera, mormora bestemmie, e i cieli nessuna altra cosa presentano fuorchè una volta della terra che il caso ha fabbricato e che il caso può distruggere.... ovvero l'eterna dimora del forte Signore del fulmine....
      Santa Vergine! voi bestemmiate....
      Io dico che allora la speranza è morta.
      Cotesta è la vita del dannato; nè in così miser stato siete caduto, Rogiero.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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