Pagina (62/699)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Lì presso al tabernacolo stava immobile un uomo di persona più alta della comune; vestiva cappa di panno oscuro, cinta strettamente alla vita. Il suo sembiante...... oh! il suo sembiante era tale, che chi lo mirava per nessuna altra cosa sapeva più supplicare l'Eterno, se non per ottenere dalla sua pietà la dimenticanza di cotesto volto. La sensazione che agitava la gente alla sua vista non può ridirsi che per via di paragone, assomigliandola a quella che suscita nel cuor dell'uomo sospeso sopra lo abisso delle acque l'urlo salvatico del mostro marino. I colori della malattia e della paura gli stavano su la fronte: le guance aveva emaciate, il labbro tumido, e acceso. Nessuna scintilla, che accennasse la vita, balenava nei suoi occhi incavati, coperti di un velo, intenti, ghiacciati. Angeli del Paradiso! Parevano quelli di un Vampiro16. La sua immobilità, e le membra abbandonate a sè stesse, facevano riputarlo un morto, così fissato in piedi lungo la parete per indurre a penitenza con tanto spaventoso spettacolo chiunque si fosse vôlto a pregare là dentro17; ma facendosegli assai da vicino, vivo lo manifestavano il grave respiro, e il tremolare del labbro superiore in brivido affannoso.
      Poichè lungamente stette così senza dare quasi segno di vita, prese a camminare per la stanza; ma l'anima, assorta in ben altri pensieri, non dirigeva quei moti. Il suo corpo era lo stesso che abbiamo descritto qui sopra, se non che si moveva; ma i suoi passi non avevano oggetto nessuno. Ora andava direttamente fino alla parete, dove percotendo si ritraeva; ora giunto alla metà della camera piegava a destra, o a sinistra; spesso anche in circolo si aggirava.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





Eterno Paradiso Vampiro