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      E di ascoltarlo il Caserta.
      Dopo queste parole il Conte di Caserta accennò ad Anselmo di andare.
      Questi, curvata la persona in atto ossequioso, partiva.
     
     
      CAPITOLO QUINTO.
     
      INGANNO.
     
      Ne diè Natura, è vero,
      La lingua perchè servaA palesar del cuor gli occulti sensi;
      Ma l'artificio uman così l'adopra,
      Che non gli manifesta, anzi gli asconde;
      E ben io so ch'è folleChi mirar crede entro la voce l'alma.
      Cleopatra, tragedia del Cardinale Delfino
      Patriarca d'Aquileia.
      E se la vita fu bene, perchè mai ci vien tolta? – E se la vita fu male, perchè mai n'è stata concessa? – Oh! l'ora della morte travaglia d'ineffabile angoscia. Io, che, per felice disposizione della natura, posso senza dolore e senza gioia guardare la contesa della distruzione e della esistenza, ho considerato l'uomo spento col ferro: egli aveva i capelli ritti.... le pupille terribili.... la bocca in atto di profferire una minaccia.... tutte le membra disposte a disperata difesa. Ho considerato l'uomo spento coll'arme da fuoco: i suoi occhi erano languidi.... il volto abbattuto, come quello dello estenuato da lungo patire. Finalmente ho considerato la forza della malattia mortale sul giovane, e sul provetto: in quello la vita lottò con vigore proporzionato alle sue forze, e gli ultimi suoi istanti furono atrocemente dolorosi; in questo, di cui l'alito avrebbe a mala pena potuto muovere una piuma, e appannare il cristallo accostatogli alla bocca, la morte parve imperversare meno furiosa, anzi calare lieve lieve la mano ghiacciata a stringergli il cuore.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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