– Ma e nello spento per ferro, e nello spento per fuoco, nel giovane, e nel vecchio.... in tutti ho osservato il gravoso affannarsi dell'agonia.... il ravvolgersi degli occhi desiderosi della luce.... il brivido celerissimo a fiore di pelle precursore della cessazione del moto.... la grossa lagrima distillata dal cervello gocciare giù per la pallida guancia.... tutte le membra contrarsi.... raccogliere coll'ultimo anelito in un sul punto la vita, e.... con un sospiro il cuore ha cessato di battere: l'eterna immobilità inceppa le fibre: – l'uomo diventò tutto materia? – Oh! è amaro, è amaro il punto della distruzione della vita.
E pure più amaro parve a Rogiero quello in cui, ascoltando i passi di persona che si dirigeva alla sua volta, e la voce che di mano in mano si approssimava, fu costretto di sciogliersi dalle braccia di colei che tanto aveva amato senza speranza.... Dio eterno! Era la di lei fronte ghiacciata.... le membra irrigidite; nè di per sè stessa poteva reggersi in piedi: – e la bocca? Un alito leggerissimo annunziava la vita. – Le voci e i passi si fanno ad ogni momento più vicini. – L'adagerà Rogiero su l'erba del prato, o la sosterrà sempre stringendosela al seno? Veramente sarebbe la forte prova di amore abbandonarla così fuori di sè a persona sconosciuta! Ma l'averla tra le braccia è misfatto. – Nè la infamia del misfatto, nè il dolore della pena ricuserebbe Rogiero, purchè gli fosse concesso riporla nelle mani delle sue damigelle, o di sua madre. – All'improvviso la sua mente, più che dai molti anni, ammaestrata dalle molte scelleratezze degli uomini, ricorre al pensiero, che invidiato si solleva il bel giglio; vede il rettile schifoso anelante di contaminare quella intemerata candidezza; ode il malignare della razza del fango; un senso generoso lo esalta; vince la presente passione, adagia Yole sul terreno, china verso di lei i suoi sguardi, giunge le mani, si volge al cielo, e fugge senza mandare un sospiro.
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Rogiero Rogiero Rogiero Yole
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