proruppe Roberto. "Getta uno sguardo su i Baroni della corte di Manfredi; essi sono grandi, perchè i loro padri tradirono Guglielmo il Normanno: i loro figli si manterranno in grandezza nella corte dell'Angioino, perchè tradiranno Manfredi lo Svevo."
Ah! questa è dura verità.
Ne apprenderete ben altre, Rogiero, nel cammino della vita. Ma or via venite, se volete: affrettandoci, potrete tornare se volete, e, se vi parrà, essere piuttosto schiavo di un tiranno che vendicatore del padre.
E tale dicendo, Roberto camminava.
Rogiero stava tuttavia esitante, ed ora portava i suoi sguardi su l'asta che doveva abbandonare, ora su l'uomo di arme che si allontanava. "E v'è un destino!" finalmente proruppe; "noi tutti governa il destino. Invano ti adopererai tenerti a sinistra, tu ti troverai a destra, se così fu scritto nei cieli; e da che la resistenza non giova, il meglio è lasciarmi ire ciecamente nelle braccia della sorte che governa i miei giorni." E gittava l'asta, e risoluto come colui ch'era ormai disposto ad affrontare ogni più dura occasione, si pose dietro alla sua scorta, e la raggiunse alla uscita della volta.
Roberto,
disse Rogiero in andando "avete mai ascoltato la parola di Dio?"
Certamente.
Avete mai pensato al premio di colui che vendè il sangue di Cristo per pochi agostari20?
Certamente: – il capestro in questa vita, e la eterna dannazione nell'altra.... Ma, se io non m'inganno, voi dubitate della mia fede pur sempre, Rogiero; ed io vi dico, che nessuno scopo mi stringe a far sì che voi mi seguiate; che la mia commissione finisce con l'ambasciata che vi ho riportato; che voi siete signore di rimanervi, perchè non ho, nè voglio impiegare, i mezzi da costringervi.
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