Oh! sì, ponete innanzi alla fantasia accesa un oggetto che valga a concitare potentemente la principale passione dell'anima, e poi dite in noi essere libero arbitrio di non seguitarlo, in noi forza da ributtare ogni lusinga! Questa sentenza parmi uno scherno feroce, che voi facciate alla nostra natura.
Dunque abbiatemi maggiore fiducia, scudiero: forse al mondo non v'è più lealtà?
Mentre così tra loro favellavano, si erano di alcuni passi scostati dalla volta, di sotto alla quale, sul finire delle parole di Roberto, parve uscire, ed uscì certo, una voce che disse: non v'è più lealtà."
Croce di Dio!
gridò Roberto indietreggiando per lo spavento, e facendosi il segno della salute; "avete sentito, Rogiero? Queste sono illusioni del demonio; che Santa Rosalia ci aiuti!" – E poi continuava in debole suono: "Mi maraviglio, come cento altre volte, nelle quali a ragione mi sarebbe stata diretta una parola di rimprovero, non abbia sentito mai nulla, ed ora si faccia sentire, ora" e qui alzava la voce "che nessuno può dirmi: sei un traditore."
E la voce rispondeva: "sei un traditore."
Questo è più di quello che io possa sopportare! O uomo, o demonio, tu te ne menti per la gola.
E la voce: "menti per la gola."
L'uomo d'arme calò la visiera, trasse la spada, e avvoltosi il mantello intorno al braccio sinistro fece atto di avventarsi sotto la volta. Rogiero, che ragionevolmente non avea per anche deposto ogni dubbio sopra la fede di quell'uomo, stette ad osservarlo con diligenza: vide il subito terrore, figlio della trista coscienza, e vie più sempre esitò; ma quando poi si accôrse che il sentimento dell'onore, vinta la superstiziosa paura, gli poneva in mano la spada, e lo concitava a degna vendetta, deposto ogni altro sospetto, stabilì affidarglisi intero: onde, sapendo per uso da che quella voce derivasse, fattosi incontro a Roberto con viso ridente gli disse:
| |
Roberto Dio Roberto Rogiero Santa Rosalia Roberto
|