Pagina (90/699)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ..."
      Il tempo consuma il cuore che odia, ma l'odio.... oh! l'odio non cessa neppure col palpito del cuore. – Egli scende nei sepolcri, ed agita perfino la polvere dei morti. Egli è la sola passione immortale concessa all'anima costretta dentro spoglie mortali. Ma ora non è proposito di odio; si tratta di cruda, fredda, calcolata ambizione.
      Benchè la mente di Rogiero fosse da gran tempo assuefatta a veementi commozioni, pure non potè di tanto sopportare quelle che referimmo senza che la sua testa si smarrisse. Gli si affacciarono agli occhi globi di luce: gli oggetti circostanti parvero volgerglisi attorno; uno indefinibile spossamento gl'invase la persona, e suo malgrado lo costrinse ad abbandonarsi.
      L'uomo che gli aveva fin qui favellato stava immobile a riguardarlo, come se dal suo stato angoscioso ricavasse argomento di piacere; ma quegli che era rimasto taciturno, balzò premuroso dalla sedia, lo sostenne cadente, gli fu cortese di ogni soccorso, e quando lo conobbe tornato in sè con voce soffocata gli domandò: "Vi sentite confortato?"
      Oh! non è nulla,
      rispose Rogiero "assolutamente nulla:" ed ostentando sicurezza allontanava le braccia di lui; "un breve disordine qui nella mente.... ma ora è tutto passato."
      Ei mi rifiuta!
      Disse, con suono che più che a voce umana rassomigliava al bramito di una fiera, quel silenzioso, e a passi lenti ritornava al suo luogo.
      Rogiero, nostro pensiero, prima di favellarvi, era condurvi presso vostro padre. Veramente sarebbe compassione celarvelo: egli è miserabile avanzo di tal vita, che l'ira e la follia hanno lacerato a vicenda; e questo avanzo adesso sta nel dominio della morte.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





Rogiero Rogiero