– Questa orazione di Corrado troviamo presso molti Storici celebrata come uno dei pochi fatti che onorano la nostra specie. Guardimi Dio da calunniare la memoria di tanto Imperatore; ma potè ben anche essere previdenza di uomo accorto, che volle fare sembiante di donare quello che non istava in sua potestà impedire: imperciocchè lo Impero fosse elettivo, nè il suo figliuolo presentasse quei vantaggi che sembravano derivare dalla elezione di Federigo.
Gli elettori dell'Impero convenuti a Francforte in generale assemblea, trovando i voti del defunto Corrado conformi ai desiderii loro, elessero Re dei Romani Federigo, dal bel colore d'oro dei suoi capelli denominato Barbarossa.
Quanto poi s'ingannassero intorno alla indole mite di Federigo, lo videro nel giorno della sua incoronazione a Ratisbona, dove supplicato a graziare certo Barone, superbamente rispose: "per rendere severa giustizia secondo le leggi, non già per perdonare i colpevoli, sono stato eletto sovrano." Al punto stesso per non isfiduciare gli elettori, che tanta speranza di pace in lui avevano riposta, dichiarava volersi rimettere alla decisione della Dieta di Gostanza intorno la lite del Ducato di Baviera, attualmente pendente tra lui ed Enrico il Lione, Duca di Sassonia. La Dieta gli rese sentenza contraria, ed egli parve acquietarsi, finchè nei successivi tempi capitatogli il destro spogliò Enrico di ogni suo possesso, e dichiaratolo traditore, lo pose al bando dello Impero.
Nessuno Imperatore fu più vaso di guerra, più cupido, o più presuntuoso di lui.
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