Confortiamoci dunque con la speranza che questa sia l'ultima piaga con la quale a Dio piace di toccare l'Italia; confortiamoci, dico, che anche quaggiù un Mare Rosso aspetti il brulichío delle cavallette storiografe, che si avventano alla buona messe, e fanno duro governo dei nostri campi fortunati; confortiamoci, che l'aere di questo cielo benigno un tempo alle imprese gentili, torni mortifero alle piante parasite che ci minacciano. Ai vecchi, che per esser fondo del secolo passato vanno tutti schifosi37 di posatura, e camminano curvi sotto le stoltezze del nuovo, le ignoranze dell'antico, e le presunzioni di ambedue i secoli, ormai minaccia la malattia, o più giovevole la morte. Ma non tutti tra i vecchi così, e dei giovani quasi nessuno: castissimi nell'anima, di quel senso che si sublima alle immagini del bello dotati, amano istituire gara di grandezza e di gloria, amano esercitarsi nelle lodevoli imprese, e mantenere intatto il sacro deposito del sapere, che i nostri grandi avi ci hanno tramandato. Onore! Onore ai magnanimi, che vivono nelle visioni della immortalità! Il fuoco della scienza, come quello di Vesta, arde scarso, ma eterno, e conservato da mani pudiche.
Ordiniamo, che Corrado eletto Re dei Romani, erede del Regno di Gerusalemme, dilettissimo figliuolo nostro, ci succeda nell'Impero, ed in qualunque altro dominio in qualsivoglia modo acquistato, particolarmente nel Regno di Sicilia. A lui morto senza figli vogliamo succeda Enrico figliuolo nostro, ed a questo morto pure senza figli succeda Manfredi nostro figliuolo.
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