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      Parvi, messere il Principe? il vostro mantello del più bel verde cambraio, che io abbia visto al mondo! il mio fa più al caso di quelle povere bestie.... eh! hanno fatto un bel fare.... e poi il mio mantello è più asciutto del vostro, farò con questo.
      E così dicendo Riccardo andò per quello che gli aveva comandato il suo signore.
      Manfredi facendosi presso ai Capece, che se ne stavano ristretti intorno al fuoco: "Prodi cavalieri, e dilettissimi amici miei," disse loro "io vengo a togliervi fino il piccolo conforto di asciugarvi le vesti: vedete che si guadagna a seguitare la fortuna del profugo! Tra poco torneremo a cavallo."
      Principe, noi ci professiamo pronti a lasciare la vita per voi.... le spose e i figli abbiamo di già lasciati.
      Io per me spero che il Cielo mi sarà secondo, se non altro, per potere ristorare dei sofferti danni voi, generosi e fedeli amici miei.
      Servire un cavaliere cortese come voi siete è di per sè solo una grande ricompensa. I nostri nomi, Principe, passeranno ormai nella memoria dei posteri uniti con indissolubile alleanza; saranno le vostre azioni le lodi nostre, e le nostre opere le vostre lodi: una gloria perenne ricadrà su noi tutti, nè i Trovatori canteranno di Manfredi senza che il nome dei Capece si trovi in qualche stanza della loro ballata.
      Manfredi gli abbracciò, e continuò seco loro a conversare, finchè udirono venire Riccardo che cantava:
      In sella, in sella, cavalieri armati,
      Che l'araldo dell'arme ha dato il segno;
      Stanno le vostre dame agli steccati,


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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