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      Vo' dunque che tu sappi, che, essendo io stato a studio, amo darti una morte latina. La gloriosa Serenità dell'Imperatore Federigo, che il demonio faccia pace alle sue ossa, tra gli altri suoi ritrovati inventò la pena del propagginare, da propago propaginis, che vuol dire germoglio: questa, come vedrai, è morte curiosa, perchè si fa un buco per terra profondo quanto tu sei alto, e più; poi ti ci adattiamo capovolto, poi terra sopra: che partene? non si ha da chiamare ella questa immaginazione veramente imperiale?"
      Sì, propagginiamolo, propagginiamolo!
      urlarono quei feroci, e si posero tutti di concerto a cavar terra.
      Oh! Santa Vergine, assistetemi voi!
      esclamò il pellegrino smarrito dalla paura.
      Vergognati, via,
      gli disse Drengotto "apparecchiati a morire di buona grazia; anzi ti godi nel piacere della vendetta: tu così propagginato germoglierai; dal seme della spia deve nascere di certo il legno della forca; e tu lusinga queste ultime ore nella speranza, che un giorno o l'altro saremo frutti del tuo albero."
      Non mi uccidete, magnifico cavaliere, non mi uccidete, pel vostro battesimo, per la benedizione di Dio e dei Santi; tenetemi per vostro fante; io so come si governa un cavallo, avrò amore ai vostri, e a voi; vi servirò fedelmente. Oh! liberatemi, signore, da questo affanno; la morte è troppo grave dolore.
      E intanto piangeva e singhiozzava interrotto.
      Chi ti ha detto che sia un dolore? Tu non sei mai morto per saperlo; un'altra volta potrò crederti, ma per questa non posso darti fede.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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