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      Occorrono nelle società degli uomini persone che traggono tutto il vantaggio da tali condizioni, che o non furono mai convenute, o furono, ma con principii diversi, o pure in un momento di ebbrezza, come noi abbiamo fatto le nostre: ch'esse si studino di conservarle, sta bene; ci va del proprio vantaggio, e anche io farei lo stesso in quel caso. L'uomo, che trova alla sua azione, resa manifesta, lo intoppo di una forca, non muta sentimento, nasconde l'azione; e quindi ne nasce quella guerra perpetua di furti, d'inganni, e di frodi, che non pure non si punisce, ma si loda dicendo: – costui provvede accortamente alle cose sue. Chi più nemico alla società di un uomo che toglie moglie? e pure il matrimonio dicesi essere un principio essenziale di questa società: vedete contradizione! ogni figlio che gli nasce gli dà un motivo di guerra di più contro i suoi simili; vorrebbe ch'essi soli fossero felici; lo cerca a prezzo della felicità universale: e poichè pare che non sia stata concessa somma di bene capace a soddisfare tutti, od anche volontà da soddisfarsi, per ogni avventuroso devono vivere cento nel fondo della miseria: quegli ori, quei vasi preziosi, quei cibi apprestati per pompa, non per bisogno, su la mensa del ricco, non vi starebbero, se negli infiniti ricoveri del povero fosse pane da sfamarsi, mezzina da bere, letto da riposare. Io per me vorrei, che allorquando celebrano un matrimonio, la chiesa fosse parata a lutto, e le campane suonassero a morto, come si usa nelle pubbliche calamità: – un matrimonio nuoce agli uomini più di due delitti.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699